Simbolo di eleganza e femminilità, è tutta italiana l’invenzione della scarpa con il tacco a spillo, e al contrario di quanto si possa credere è una “scoperta” molto antica.
La prima persona a lanciare l’idea del tacco a spillo è stata, infatti, Caterina de’ Medici nel lontano Cinquecento. Nasce da una semplice necessità: apparire più alta rispetto al suo sposo, duca di Orleans e futuro Re di Francia.
Da allora il concetto di scarpa come si era concepito fino a quel momento cambia, si inizia a riflettere su modelli diversi dalla semplice calzatura bassa. Nel 1953 però, a Vigevano, nasce il primo prototipo di scarpe con il tacco a spillo.
Se fino ad allora erano realizzate solo in legno, materiale poco congeniale, si inizia a pensare ad una base in alluminio più resistente e meno delicata. Dai 10 centimetri iniziali, si passa successivamente al famoso tacco 12, oggi grande icona di femminilità e sensualità. Il primo modello realizzato di scarpa con il tacco a spillo è ancora esposto al museo delle scarpe di Vigevano.
Durante la sua lunga ascesa nel mondo della moda, il tacco ha avuto un momento di decadenza tra la fine degli anni Sessanta e Settanta, gli anni del femminismo secondo cui il tacco era invece simbolo dell’oppressione maschilista.
Il tacco a spillo torna in auge però, diventando simbolo della moda femminile, indossato da attrici e grandi donne dello spettacolo come Marilyn Monroe, modelle in passerella la cui silhouette è slanciata e valorizzata dalla scarpa alta.